20/01/2016
A proposito di crisi
Sembra che la crisi economica iniziata nel 2008, e non ancora conclusa, nonostante le rassicurazioni dei nostri politici, non abbia insegnato proprio niente. In questi giorni assistiamo al crollo del prezzo del petrolio, all'arretramento dell'economia cinese e al conseguente panico nelle borse di tutto il mondo. Sono evidenti segnali che il sistema capitalistico finanziario che abbiamo costruito ha raggiunto il picco massimo della sua parabola ascendente e adesso sta mostrando tutti i suoi limiti. Del resto un sistema basato solo sul profitto ad ogni costo non poteva durare. Le risorse del pianeta non sono illimitate, per giunta ne ha goduto solo una minima parte della popolazione mondiale, l'inquinamento ha raggiunto limiti difficilmente controllabili, i mercati sono saturi di ogni merce e quei geni dell'alta finanza hanno inventato prodotti finanziari del tutto avulsi dal lavoro e dalla produzione di beni. Girano per le borse e le banche capitali che non hanno più nessun rapporto con la vita reale ma che hanno corrotto il sistema economico con il miraggio di facili guadagni.
Come insegna la storia quando siamo alle soglie di un cambiamento radicale della nostra civiltà, si levano alcune isolate voci lungimiranti che ci avvertono dei pericoli che stiamo correndo salvo poi essere etichettati come pessimisti e catastrofisti. Una su tutti quella di Serge Latouche che ci indica anche una soluzione nella teoria della "Decrescita" (Ed. Bollati-Boringhieri. Bisogna che ognuno di noi faccia qualcosa subito nella difesa dell'ambiente, sul piano economico e sociale altrimenti non ci resta che sperare .......